Mi rendo conto di non essere la più assidua tra le blogger. Di non esserlo affatto, ad essere precisi. Ma è incredibile come mi riesca difficile ultimamente rifugiarmi tra queste pagine per ritemprarmi dalle fatiche quotidiane. Me ne stanno capitando così tante che non riesco a trovare un rifugio abbastanza caldo e accogliente nel quale fermarmi per far guarire le mie ferite.
Per fortuna la mente umana si sgretola e si rigenera da sola e per forza di cose, per istinto di sopravvivenza.
E per questo, eccomi ancora qui a raccontare di rifugi nei quali provare a costruire una vita ideale, senza dolori e incertezze, senza ansie e incomprensioni.
Come quando da bambina, mi creavo angoli nascosti, embrioni di case, in cui sentirmi protetta. Sotto un tavolo, dentro un armadio, nella tenda degli indiani...
Non può essere altrimenti, le pareti intime e familiari della propria Casa restano il ristoro più prezioso ai mali dell'anima.